IN SITU / Paola Alborghetti, Eckehard Fuchs, Ulrike Mundt
BIRDCATCHER / Eckehard Fuchs (sala sotto)
Oggetti al confine tra arte e design popolano le due sale espositive della Casa degli Artisti di Bienno. Come “cacciatori di uccelli” le strutture specchianti create da Eckehard Fuchs portano lo spettatore in uno spazio alternativo, fatto non più di oggetti, ma di colore, forme che volgono all’infinito. Non è quindi solo un gioco visivo, ma anche dell’immaginazione stessa, che può finalmente spaziare senza porsi un limite. Un’eco di questa nostra parte “incontrollabile” sono anche le opere dell’artista tedesca Ulrike Mundt, oggetti con una patina perfetta, impeccabile, quasi impossibili. La perfezione dell’aspetto esteriore fa quasi dimenticare il loro uso e significato. Ne creano uno nuovo, che mette in discussione quello originario. Una critica forse alla bellezza esteriore e alla semplificazione a volte estrema di relazioni complesse. Ed è un’altro oggetto, quella che l’artista Paola Alborghetti presenta in mostra. Un grosso ponte fatto di tele dipinte attraversa la sala affrescata di Casa degli Artisti: le opere, l’arte, fanno da elemento connettivo tra la nostra percezione visiva, che crediamo poter controllare e la parte di noi più emotiva ed immaginativa, sfere che volgono per loro natura all’infinito.
BIRDCATCHER / Eckehard Fuchs (sala sotto)
Oggetti al confine tra arte e design popolano le due sale espositive della Casa degli Artisti di Bienno. Come “cacciatori di uccelli” le strutture specchianti create da Eckehard Fuchs portano lo spettatore in uno spazio alternativo, fatto non più di oggetti, ma di colore, forme che volgono all’infinito. Non è quindi solo un gioco visivo, ma anche dell’immaginazione stessa, che può finalmente spaziare senza porsi un limite. Un’eco di questa nostra parte “incontrollabile” sono anche le opere dell’artista tedesca Ulrike Mundt, oggetti con una patina perfetta, impeccabile, quasi impossibili. La perfezione dell’aspetto esteriore fa quasi dimenticare il loro uso e significato. Ne creano uno nuovo, che mette in discussione quello originario. Una critica forse alla bellezza esteriore e alla semplificazione a volte estrema di relazioni complesse. Ed è un’altro oggetto, quella che l’artista Paola Alborghetti presenta in mostra. Un grosso ponte fatto di tele dipinte attraversa la sala affrescata di Casa degli Artisti: le opere, l’arte, fanno da elemento connettivo tra la nostra percezione visiva, che crediamo poter controllare e la parte di noi più emotiva ed immaginativa, sfere che volgono per loro natura all’infinito.