paola alborghetti
FEDE e BELLEZZA – un album di figure
FEDE e BELLEZZA – un album di figure
Intervento site specific e dialogico con gli apparati artistico-confessionali del Sacro Monte di Ghiffa
Mostra collettiva a cura di Lorenza Boisi
Artiste in mostra: Paola Alborghetti, Francesca Ferreri, Serena Fineschi, Concetta Modica, Vera Portatadino, Eva Reguzzoni, Laura Renna
"exhibiton for ONE"
Beside original drawings of Paola Alborghetti artworks from:
Francesca Conchieri, Eckehard Fuchs Virginia Katz, Yari Miele, Ulrike Mundt, Randolf Pirkmayer, Maria Rucker, Belle Shafir, Patricia Smith
"My Mask", fabrics, drawing on A4 paper, 2020
Per Paola sul suo lavoro presentato al progetto "My Mask":
Se non sapessi come s’indossa, a quale progettualità appartiene direi che è un piccolo grembiule giocattolo. Vista indossata mi ricorda un bavaglino…un bavaglino che però copre la bocca divenendo una continuazione delle labbra, della lingua, del dire o dello sbrodolare. Il disegno sulla carta richiama la forma del vaso e sia il grembiule che il bavaglino sono una sorta di indumento raccoglitore. Raccolgono e rimediano ad azioni che eccedono, in qualche modo curano l'errore, lo prevedono e contengono in sé. Molte materie e materiali cercano di accedere al vaso che resta in una distanza incolmabile: appartenente a un mondo altro, una dimensione cartacea inaccessibile a tutti tranne al segno pittorico, per il quale è trasparente e al tessuto più ruvido e spesso.
Francesca Conchieri, Saviore dell'Adamello 26 maggio 2020
If I did
not know how to wear it, which design it belongs to, I would say that
it is a small toy apron. Seeing wearing it reminds me of a bib ...
a bib that however covers the mouth, becoming a continuation of
the lips, tongue, of "saying" and "uncooling".
The drawing on the paper recalls the shape of the vase and both the
apron and the bib are a sort of garment collector. They collect
and remedy actions that exceed, somehow cure the error, foresee it
and contain it in itself.
Many materials try to access the vase
that remains in a distance unbridgeable: belonging to another
world, a paper dimension inaccessible to all except for the
pictorial sign, for which it is transparent and for the rougher and
thicker fabric.